I Bottoni Vandeani (vendéen), cosa sono e storia

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In questo articolo scopriremo cosa sono i bottoni vendéen (detti anche Vandeani).

Che cosa sono i bottoni vendéen (in gergo vandeani)

I bottoni Vandeani nascono come fama e importanza dalla Vandea, dipartimento metropolitano della Francia nei paesi della Loira e dalla Gran Bretagna verso il 18esimo secolo, che si sono poi diffusi nel mediterraneo, nel settentrione dell’Italia fino in Calabria, diffusi in Provenza e molto anche in Spagna.

Ricordiamo con estrema importanza le quattro guerre e conflitti civili al tempo della rivoluzione Francese, molto importante fu anche la figura di Giovanna D’arco, famosa eroina cristiana e monarchica, presa d’esempio dai guerriglieri Vandeani.

La prima e la seconda guerra di Vandea vengono raggruppate nel periodo storico che va dal 1793 al 1796, molto importante anche il numero di uomini chiamati alla leva obbligatoria, parliamo più di 300.000 soldati mandati al fronte.

Solo tre mesi invece durò la terza guerra della Vandea, con precisione dal 26 ottobre al 17 dicembre 1799 che terminò a causa dell’armistizio della cittadina di Pouancé.

Infine la quarta guerra di Vandea ebbe inizio nel marzo del 1813, subito dopo la ritirata di Napoleone Bonaparte dalla Russia e con stupore ebbe una pausa subito dopo la famosa sconfitta dell’imperatore a Lipsia nel mese di ottobre 1813. Scopri la Storia della Guerra di Vandea qui.

Dopo il ritorno al potere di Napoleone la guerra riprese nel 1815, più precisamente il 15 ottobre e finì il mese successivo.

Lo stemma dell’armata Vandeana era raffigurato con una croce rossa e subito sotto un cuore, il motto dei Vandeani era “Dio è il Re”.

I così famosi bottoni Vandeni, venivano usati per adornare abiti importanti e vistosi ed erano usati prettamente per l’abbigliamento maschile come giacche, maniche e polsini, gilet e costumi.

Essi venivano usati in molti villaggi come adornamento ai propri abiti, molti erano tempestati e l’uso non era solo quello di chiudere una giacca, ma sopratutto per abbellire il capo e renderlo più prezioso.

Come sono fatti i bottoni vandeani?

Esistono vari di Tipi di bottoni Vandeani con diverse raffigurazioni:

  • Stelle a punte;
  • Motivi floreali di ogni genere;
  • Fiori e ramoscelli;
  • Stelle semplici;
  • Croci decorate;
  • Motivi geometrici;

I bottoni vandeani avevano le raffigurazioni in rilievo, altri addirittura perforati.

Se ne trovano alcuni che raffigurano anche Napoleone a cavallo, molti altri di estrema bellezza anche raffiguranti la moglie di Napoleone Bonaparte, ritratti di Marialuisa, molti altri con disegni raffiguranti animali, come leoni o anche animali da caccia.

Nel secolo dopo vennero usati anche per adornare le divise militari, con stemmi reali o semplicemente come abbiamo già detto con decori floreali, geometrici, scene di animali, di caccia ma ancora diversi che avevano l’effige di Napoleone Bonaparte.

Anche le forme potevano essere diverse, da grandi, medi e molto piccoli.

Il bottone Vandeano di sicuro non era un semplice bottone, ma molte volte erano considerati gioielli per la loro bellezza e la cura particolare nelle rifiniture.

Essi venivano altresì decorati da importanti maestri di arti figurative ed i materiali utilizzati potevano variare dal bronzo, l’ottone e anche argento e oro, sempre in base al vestiario e dall’importanza di chi li commissionava o comprava.

Ad oggi sono molti i ritrovamenti di questi fantastici bottoni, non si possono quindi considerare rari, ma rara è la sua bellezza che li contraddistingue da altri bottoni rinvenuti di altre epoche, come bottoni di militaria, di corte o semplicemente bottoni di tende e/o accampamenti.

Sono molto importanti anche per la loro storia come abbiamo potuto leggere sopra, e per la loro diversità, sono decine e decine di bottoni diversi, che seguivano quindi sia l’andamento della moda dell’epoca che cambiava passo passo e sia d’importanza e grado.

Poter vedere e ritrovare oggi quindi un bottone Vandeano, è di sicuro una fortuna.

Si ringrazia per le preziosi informazioni la Senatrice Margherita Corrado, che nel manoscritto “I bottoni cosiddetti ‘vandeani’ nella Calabria del primo Ottocento” racconta in modo semplice ed esaustivo tutta la loro storia.

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